Parliamo di arte: Spazio ai giovanI!

I quadri di Martina Formaini

Qualcuno di voi mi ha chiesto di dedicare un piccolo spazio all’arte. Non me la sono sentita di dire di no, anche se lo farò in una maniera un po alternativa. Spazio ai giovani e ai talenti nascosti.

Per l’occasione ho incontrato Martina Formaini. Parliamo di lei e con lei.

Breve Biografia

Martina Formaini nasce a Riva del Garda nel lontano 1987. Intraprende i primi studi di tipo Linguistico e una volta diplomata si trasferisce a Padova dove si iscrive alla facoltà di Psicologia. Attualmente svolge l’attività di tirocinante per poter affrontare l’esame di stato professionalizzante e in contemporanea sta acquisendo il diploma in Psicomotricità relazionale.

Intervista.

Chi sei?

“Eh, bella domanda! E’ difficile rispondere perchè è una domanda a cui cerco di avvicinarmi giorno per giorno, con quello che la vita mi pone cercando di conciliare vita professionale e vita privata, quindi anche i miei sogni e la parte più personale di me. E da qui viene fuori anche la parte di me legata all’arte.”

Come ti sei avvicinata all’arte?

“Non mi ci sono avvicinata, ma è un qualcosa che fa parte di me da quando ero piccola. Amavo disegnare, stare tra matite, pennarelli e ho acquisito le prime tecniche a scuola, tra medie e superiori in cui però vi era sempre una sorta di prestazione. Voti, uso di tecniche specifiche e dunque la spontaneità era pur sempre limitata. Mi sono liberata e ho dato forma ai miei quadri, alle mie foto, una volta uscita da questi canoni prestabiliti e ho incominciato a tirare fuori quello che avevo dentro, dando totalmente spazio alla mia creatività, emozioni, sentimenti. 

Mi concedo molto di più all’arte e utilizzo questo canale quando la vita mi mette davanti a situazioni difficili, o voglio prendermi un momento per riflettere e rilassarmi. E’ un momento per stare con me ed esprimere i miei sentimenti, i miei stati d’animo.

Questa è una parte di me che come tale è a tratti prevalente e a tratti più nascosta, è un viaggio interiore. “

Abbiamo parlato di matite e pennelli, so che vuoi dire qualcosa a riguardo.. 🙂

“Lo strumento che conosco meglio sono le matite colorate e i miei primi disegni sono fatti utilizzando questi attrezzi: lasciano un tratto ben definito, chiaro, comunque mescolabile ad altri colori.

Esse possono creare sfumature o tracciare tratti densi, forti e mi sono servite soprattutto nei primi anni aiutandomi a definire anche i miei stati d’animo e mettere su carta, delineando, dando corpo a ciò che avevo dentro, chiarezza nelle sue mille sfumature. 

Nel “secondo periodo” sto sperimentando e sentendo questo passaggio/evoluzione dalle matite ai pennelli e non è più prioritario esprimere questo senso di chiarezza e definitezza.

I pennelli  hanno uno scopo diverso. Non ho più bisogno di definire bene i contorni e con essi sperimento la mancanza di controllo, utilizzo i colori in una maniera meno calcolata, definita.

C’è sempre una parte di preparazione in cui stendo il colore e decido le sfumature da usare, scelgo che colori utilizare, c’è una pianificazione in cui definisco la struttura base ma il modo in cui utilizzo i pennelli e i colori è dinamico. E’ come un vulcano i colori seguono un getto libero, è un’esplosione, io lascio che la goccia cada e non la correggo. Sto sperimentando queste sensazioni complementari alla matita, totalmente liberatorie rispetto alla precisione e perfezione ricercate precedentemente.”

Come definiresti i tuoi disegni?

“Non ho mai pensato a dovergli dare una definizione, ma li considero come delle espressioni di me, dei vari momenti che affronto nella mia vita, sentimenti, situzioni. E’ il mettere su carta quello che sto vivendo quotidianamente quando mi concedo il tempo di fare un resoconto, di riassumermi, fare un punto della situazione.

Non ho la pretesa di mettere in mostra i miei quadri per esibire  agli altri la mia tecnica, non voglio esporli  per vantarmi di quello che faccio ma perchè possano essere visti per quello che liberamente trasmettono e far suscitare in chi li guarda pareri, giudizi, riflessioni.

E’ un qualcosa che faccio per me, ma noto che comunque piacciono perchè hanno un loro impatto anche sugli altri:  per l’accostamento di colori, per le loro linee, per i contrasti o per quello che guardandoli sono in grado di far suscitare. Le persone possono prenderli come punto di riflessione su di loro o possono semplicemente apprezzare il disegno in sè.”

A quale di questi sei più affezionata?

“Non sono affezionata a uno di essi in particolare, tuttavia alcuni mi ricordano certi momenti difficili, o significativi in cui mi sono concessa il lusso e la fatica di esprimere quello che stavo provando in quel momento.”

E guardandoli adesso come ti fanno sentire?

“Quando li guardo mi fanno ancora un certo effetto. Vedo come sono cresciuta e cambiata, maturata da quella situzione.

Li guardo anche con una certa tenerezza. :)”

Progetti futuri..?

“Tra i miei progetti c’è quello di allestire un’esposizione con i miei disegni, mostrando l’evoluzione dalla matita ai pennelli. Personalmente sono curiosa di vedere se ci sarà un ritorno alla prima e in che modo la utilizzerò.

Ho vinto un concorso con una mia fotografia, che è un altro mezzo con cui mi esprimo, meno invasivo e più legato al momento e al contesto specifico, ma comunque importante.

Precedentemente ho fatto varie mostre con le mie fotografie sia legato a contesti universitari e locali che a livelli più importanti, con una certa visibilità.

Tra i progetti legati alla mia professione di Psicologa c’è uno spazio dedicato anche all’arte. Ritengo che il disegno sia un mezzo espressivo fondamentale anche negli adulti, nonostante sia privilegiato nell’età dell’infanzia. Ognuno di noi ha la capacità e le motivazioni per esprimersi attraverso i colori, ma molto spesso non si conoscono gli strumenti e le modalità con cui farlo.

E’ un mezzo espressivo molto potente che ritengo ognuno abbia il diritto, il dovere e il piacere di sperimentare.”

Mani che lavorano, Martina Formaini.

Foto arrivata tra le finaliste nel concorso “L’uomo e la Terra” indetto dal quotidiano TRENTINO esposto al Museo delle Gallerie di Piedicastello di Trento.

Bene Martina… la nostra intervista è finita.. chi è curioso di vedere gli altri tuoi disegni, i tuoi prossimi appuntamenti dove può trovarti?

“Eh.. Gestisco una pagina facebook dove pubblico di volta in volta quello che faccio:

https://www.facebook.com/pages/Martina-Formaini-Visual-Art/421942294565921″

Spero che visitiate la pagina di questa ragazza perchè i suoi disegni meritano comunque di essere visti.

Chiara

3 pensieri su “Parliamo di arte: Spazio ai giovanI!

  1. Partiamo col dire che non sapevo neanche esistesse una parola come psicomotricità relazionale figuriamoci un percorso di studi 🙂 a parte gli scherzi…. a parte i tuoi disegni, dei quali la bellezza è soggettiva, io pratico tutt’altro tipo di arte, Street art per essere chiari, ma amo l’arte in generale, TUTTA! quindi non darò un giudizio sul tuo “lavoro ” perché non è il luogo adatto … Ma volevo sottolineare le tue parole di amore verso l’arte e quello che vuoi trasmettere coi tuoi lavori… Complimenti, al tuo modo di pensare, non a come usi i pennelli ( che comunque hai da migliorare, ma te la cavi già benone per la tua età) scusa ma da puntiglioso quale sono non ho resistito a dare un giudizio :)… Continua sempre a fare quello che ami fare… È la ricetta per essere felici… Sempre…

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  2. Ciao Luca, grazie per aver letto, risposto ed espresso il tuo parere 🙂 a parte la tecnica che appunto è da migliorare, come hai detto tu credo sia più importante il messaggio che quello che si crea trasmette e l’utilità che questi lavori possono avere. Se sono anche un piacere per gli occhi, ancora meglio!
    Continuerò a fare ciò che amo, le cose fatte con passione e convinzione portano sempre a qualcosa, in primis a se’ stessi, se hanno impatto anche sugli altri sarà un piccolo traguardo, uno spunto o un punto di partenza di altre strade verso la realizzazione e il benessere personale.
    Per ora, appena avrò la possibilità dopo lavoro, riprenderò a utilizzare gli amati colori… vedremo cosa uscirà!

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